Laboratorio di Tecnologie Audiovisive

Università degli Studi Roma Tre

Social reading in prospettiva globale

di Roberto Maragliano e Mario Pireddu

Chi segue con un minimo di costanza le nostre attività sa che da tempo siamo impegnati sul versante del social reading, inteso non solo come spazio di condivisione di giudizi e impressioni sulle proprie letture ma soprattutto come occasione per sviluppare e condividere annotazioni e arricchimenti – anche multimediali – a partire dai testi di lettura. Ciò che più ci interessa e che consideriamo decisivo per le sorti future di queste pratiche è la garanzia che il social reading offre al lettore di uscire dalla condizione di isolamento che impropriamente è considerata tipica del suo comportamento, quando invece dipende da una serie di fattori materiali e ideologici destinati a mutare nel tempo. Non solo, ci interessa pure mostrare come questa “uscita verso il sociale” possa avvenire non solo a lettura compiuta (quando ci si confronta su quanto si è letto) o ancora da compiere (come quando si chiede consiglio o istruzioni su cosa e come leggere), ma anche durante la lettura stessa, potendovi innestare le pratiche e le dinamiche tipiche dei social network.

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A questo tema uno di noi, Mario Pireddu, ha dedicato un paragrafo del saggio Social learning, e l’altro, Roberto Maragliano, s’è richiamato per redigere alcuni post di questo blog. Ma non ci siamo limitati alla teoria. Per circa due anni, infatti, abbiamo utilizzato e fatto utilizzare dai nostri studenti la piattaforma Bookliners, proponendo al suo interno lettura e commento social di due nostri titoli, Adottare l’e-learning a scuola e Storia e pedagogia nei media (gli stessi che oggi, anche come esito di questa sperimentazione, sono rieditati nella collana #graffi).

Chi voglia avere un’idea sia pure parziale di cosa significhi condividere annotazioni è invitato ad esplorare la colonna a margine del primo dei due testi che abbiamo su richiamati, dove sono documentate le azioni e le interazioni dei lettori, e può dunque farsi una prima idea del perché e del come soluzioni simili possano risultare utili alla didattica. Gli amici torinesi di Bookliners avevano messo a punto la loro piattaforma, certamente all’avanguardia anche in una prospettiva transnazionale, almeno considerando i tempi, mossi dall’auspicio che questo servizio potesse essere di interesse per gli editori. Interesse che, invece, non c’è stato o se c’è stato non s’è manifestato, al di là della classica espressione di incoraggiamento. Inoltre, ad aggravare ulteriormente la situazione è intervenuta, nei tempi più recenti, la rapida trasformazioni del mercato digitale, che è andato sempre più promuovendo i dispositivi mobili a dispetto di quelli stanziali. Nato per la fruizione tramite computer, Bookliners s’è dunque trovato spiazzato e avrebbe avuto bisogno di un drastico ripensamento concettuale e tecnico per diventare una app fruibile tramite tablet e smartphone. Cosa che, ahinoi, non è avvenuta.

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Al di là delle sue ambizioni e dei suoi indubbi meriti (sempre da rapportare ai tempi) ci sembra, oggi, che il progetto Bookliners presenti il grosso limite di essere legato ad un’ottica proprietaria e dunque privata, ciò che complica non poco l’implementazione di un progetto, con tutto ciò che questo comporta in termini di reperimento di fondi e di competenze e di messa a punto di strategie di vendita. Un’analoga limitazione, a nostro avviso, caratterizza altre soluzioni di social reading che soprattutto negli Stati Uniti e soprattutto per impieghi scolastici standard (con pesanti opzioni di valutazione e normalizzazione delle pratiche di lettura) sono venute alla luce recentemente. Ragione per cui siamo andati alla ricerca di chi volesse impegnarsi, con noi, a mettere a punto un primo nucleo di piattaforma opensource, da considerare in primo luogo come contributo di ricerca e alla ricerca, e solo successivamente come ambiente per offerta di servizi editoriali (senza garanzia alcuna sull’esito).

L'accademia di Platone,  mosaico - Napoli, Museo ArchelogicoQuesto interlocutore, alla fine, l’abbiamo trovato, e non ci poteva andarci meglio. Perché, in un certo senso, è dei “nostri”. Adriano Canabarro Teixeira, attualmente professore all’Università di Passo Fundo (Brasile) ha trascorso un anno della sua formazione dottorale ospite presso il nostro Dipartimento (tra il 2004 e il 2005) a Roma Tre. Abbiamo così avuto modo di condividere e mettere a frutto interessi, passioni… e riserve! Successivamente tra la sua e la nostra Università è stato messo a punto un protocollo di collaborazione e, in base a questo, Adriano è riuscito a reperire, in Brasile, i fondi necessari a compiere l’auspicato primo passo, vale a dire la messa a punto di una versione beta di una piattaforma open trilingue (portoghese, italiano, inglese) di social reading; per parte nostra, abbiamo provveduto a garantire la traduzione in portoghese di Storia e pedagogia nei media, oggi disponibile gratuitamente presso il sito dell’editore paulistano Annablume. Sulla base degli scambi molto intensi degli ultimi mesi, con frequenti viaggi da una parte e l’altra dell’oceano (se n’è già detto qui), siamo in grado ora di prevedere che questa versione sarà disponibile per una prima mirata sperimentazione dal mese di marzo 2015.

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Ciò a cui più teniamo, nel mettere a punto questo progetto, è che la piattaforma risulti tanto duttile da potersi adattare a diverse funzioni, sia quelle in cui la lettura è oggetto e strumento di studio, a tutti i livelli della formazione scolastica e di quella superiore, sia quelle in cui la lettura fuoriesce da ogni vincolo facendosi istanza di arricchimento e piacere personale, da condividere con altri. Ed è proprio in forza di questa idea ampia di lettura che abbiamo accolto con profondo riconoscimento e grande gioia l’invito ad essere presenti con la nostra piattaforma e diverse attività in presenza alla sedicesima edizione della 16° Jornada Nacional de Literatura, evento letterario tra i più importanti dell’America Latina che si terrà a Passo Fundo dal 28 settembre al 2 ottobre 2015.

Informazioni su Roberto Maragliano

Il Piccolo dizionario delle tecnologie audiovisive, scritto assieme a Benedetto Vertecchi, è del 1974. Da allora non ho smesso di occuparmi di quelle cose. Da persona che sta dentro il rapporto tra formazione e media, non sono le tecnologie che mi preoccupano, ma gli atteggiamenti superficiali di tanti nei confronti delle tecnologie.

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Questa voce è stata pubblicata il 26 novembre 2014 da in Uncategorized con tag , , , , , , , , , , , , , .

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