di Andrea Patassini
Attorno uno strumento come Scratch è possibile costruire tantissime attività differenti tra loro. Solitamente quando ci si approccia ad un’opportunità simile la prima considerazione che emerge è quella del suo (più che valido) contributo ad apprendere i concetti del pensiero computazionale. Ed è vero, l’apporto di Scratch a comprendere il linguaggio per programmare una macchina è immediatamente individuabile ed è, di fatto, l’obiettivo principale nello sviluppo del software. Ma è altrettanto vero che alla base di un’applicazione simile c’è la possibilità di creare contenuti e quindi di avere margini creativi enormi. Insomma, Scratch può essere adottato per scopi differenti e integrato in molteplici attività.
Una delle possibilità da esplorare in Scratch è quella dello storytelling: costruire storie attorno un tema specifico per mettere a fuoco alcuni concetti, non appesentire il carico cognitivo e rendere ovviamente più interessante ciò che si sta studiando. Lo storytelling può adattarsi perfettamente in un progetto didattico. Ti chiederai: ok, ma Scratch cosa caspita c’entra? Provo a darti qualche idea in più e soprattutto a fornirti, subito dopo, un supporto operativo.
Scratch di fatto è uno strumento capace di produrre contenuti, quindi può perfettamente essere utilizzato per delle attività didattiche che sappiano far uso dello storytelling. La presenza di oggetti (chiamati sprite), di scenari e in principal modo di azioni da costruire e affidare agli oggetti stessi garantisce ampi margini di creatività dal punto di vista narrativo. Attenzione, lo storytelling alla didattica non fa rima solamente con le materie umanistiche, ma trova piena sintonia con tutte le discipline. Di fatto lo storytelling è una strategia didattica facilmente formulabile in ogni contesto disciplinare.
Qualche esempio? Pensiamo ad una poesia riformulata attraverso illustrazioni rappresentate con Scratch. La trasposizione in Scratch di un frammento di qualche storia o romanzo che si vuole proporre per la didattica. E poi, perché no, provare a raccontare un problema di matematica o, in questo esempio, le particelle di cloro e sodio. Altro contributo, già citato su questo blog, è quello dedicato alla musica e più in particolare al canto gregoriano. Qui invece un progetto Scratch dedicato a Il Mastino dei Baskerville di Conan Doyle, mentre questo è dedicato ad un racconto di Gogol. Una riflessione interessante sulle potenzialità di Scratch (che vanno oltre la sola possibilità di apprendere i concetti del coding) provengono dal sito Bambini che imparano a programmare curato da Alessandro Rabbone, maestro di scuola elementare. In un suo post Rabbone descrive Scratch come un ambiente educativo capace di valorizzare la creatività dei bambini e, aspetto per nulla secondario, favorire meccanismi collaborativi grazie alla possibilità di copiare, remixare e confrontarsi sui contenuti realizzati.
Ma torniamo allo storytelling praticato con Scratch. Da dove inziare? Senza dubbio l’idea di mettere a punto uno storyboard, e quindi di progettare cosa si vuole raccontare, può essere un ottimo esercizio per avvincarsi ai concetti e alle pratiche del racconto e allo stesso tempo un importante supporto alla fase successiva, quella operativa. Ed è proprio pensando alla fase operativa che alcune delle risorse che seguono potrebbero rivelarsi utili per progettare delle attività didattiche orientate allo storytelling attraverso Scratch. Sono piccoli supporti utili a comprendere, nel merito, alcuni dei possibili strumenti da adottare in Scratch per raccontare contenuti. Si tratta del lavoro di Karen Brennan condiviso su ScratchED, piattaforma dedicata ad insegnanti e formatori che adottano Scratch nelle loro attività didattiche e che condividono le esperienze e i materiali realizzati. Le risorse in lingua inglese sono suddivise per pratiche differenti di narrazione e sono composte dal progetto Scratch da scaricare (per comprendere quali blocchi sono stati associati agli sprite) e un documento in formato pdf che riassume l’attività e le tipologie di blocchi adottati. Li trovi qui sotto:
Presentazioni: progetto Scratch – documento pdf
Conversazioni: progetto Scratch – documento pdf
Il generatore di storie: progetto Scratch – documento pdf
Passeggiare nel mondo: progetto Scratch – documento pdf
Queste risorse non vanno interpretate come contenuti finiti, ma come spunti per ideare nuove attività o inviti a remixare e quindi modificare, alterare e personalizzare i contenuti da parte di studenti e insegnanti.
L’ha ribloggato su lamaestramanu.
Ciao: molto interessante! Puoi controllare i link del progetto scratch? Non funzionano 😦
Ciao Angela. purtroppo sono stati eliminati i link. Proveremo a ripristinare i corretti collegamenti cercando la nuova url. Grazie mille per la segnalazione.
Angela, siamo riusciti a rintracciare questo link, ci sono molte delle risorse indicate nel post riguardo a Scratch e lo storytelling http://scratched.gse.harvard.edu/resources/story-time
L’ha ribloggato su fbartoli_TrainingSpace.
Molti lavori di Karen Brennan e del suo gruppo sono raccolti nella “Creative Computing Guide” che si può scaricare al seguente indirizzo:
http://scratched.gse.harvard.edu/guide/download.html
Le attività per la creazione di storie interattive sono nel capitolo 3 (pag. 55-69)
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