Laboratorio di Tecnologie Audiovisive

Università degli Studi Roma Tre

Manipolazione + tecnologia, un’esperienza didattica

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di Rosalinda Ierardi

Insegnante della scuola primaria “Giovanni Falcone” – Istituto Comprensivo Argelato. MaestraLIMda è il suo blog, mentre tutte le esperienze didattiche sono raccolte e aggiornate sul blog Primaria in BYOD

Quando si parla dell’uso delle tecnologie nella didattica si pensa sempre che tutto l’assetto debba essere rivoluzionato a favore di macchine asettiche, il cui uso porterà irreparabilmente i bambini e i ragazzi verso il non-uso delle mani. Spesso si cade nell’errore di associare l’uso delle tecnologie a bambini e ragazzi automi che non sanno più scrivere.

Nel mio percorso di insegnante di scuola primaria ho potuto constatare con mano che non c’è nulla di più falso, ma ovviamente dipende sempre dal docente e dal tipo di metodologia e didattica che metterà in campo.

Soprattutto nella scuola primaria non è pensabile una didattica che non preveda manipolazione, anzi, essa dev’esserne parte attiva per tutto il corso dei cinque anni, in maniera graduale e differenziata a seconda dell’età. Questo però non significa che i lavori che tradizionalmente hanno caratterizzato lo sviluppo della manualità fine non possano essere integrati attraverso l’uso di strumenti tecnologici, un uso che sottende lo sviluppo di competenze pratiche diverse ma allo stesso tempo altrettanto necessarie. Realizzare un disegno al pc e magari colorarlo attraverso l’uso del mouse o addirittura del touch pad non è affatto così facile e di sicura riuscita più di una cornicetta sui quadretti del quaderno fatta con la matita.

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È poi possibile il completamento di un lavoro attraverso l’impiego di tool specifici che arricchiscano il lavoro con un audio, un testo accessibile, dei link ad approfondimenti che con carta e penna non sarebbero possibili.

Al di là del fatto che i dispositivi tecnologici (tablet, smartphone, laptop) facciano ormai parte del quotidiano dei nostri ragazzi, la scuola primaria rimane il luogo privilegiato per la costruzione di quelle basi del sapere che saranno perno per lo sviluppo di tutte le altre nel corso della vita, pertanto non possiamo pensare di restare fuori da questo processo solo per la paura che si dimentichi come si scrive con una penna, o a causa di idee come quella “che il cartaceo è concreto” o che “l’e-reader ci priva del profumo delle pagine di un libro” e via discorrendo…

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Anche noi nella vita di tutti i giorni non ragioniamo a settori “tecnologia sì/ tecnologia no”, bensì scegliamo l’uso dello strumento da utilizzare a seconda dell’occasione, del tempo e dell’uso che servono in quella determinata circostanza. Viviamo in un mondo che non è più definibile in maniera netta e assoluta, tutto è frutto di contaminazioni e questo è lo stesso mondo dove vivono i nostri bambini e ragazzi, un mondo al quale noi ci siamo adeguati col tempo e le esigenze ma nel quale invece loro sono nati. Quindi, se da una parte sono più propensi di noi e più veloci nel passaggio touch da un’app all’altra, è pur vero che non sanno come utilizzare tali strumenti e qui il nostro insegnamento è un supporto necessario e non procastinabile. In qualità di docenti non possiamo sottrarci al ruolo di facilitatori e preparatori al mondo e alla vita.

Non possiamo inoltre negare le infinite possibilità che si aprono con l’uso delle tecnologie in classe, mentre in una didattica solamente analogica si possono sviluppare alcune attività che promuovono per lo più le intelligenze linguistica e logico matematica: attraverso l’uso della tecnologia digitale si da una chance anche a quelle visuo-spaziale, ritmico-musicale, cinestetica, naturalistica, interpersonale, intrapersonale. Appunto per questo ritengo che la tecnologia digitale contribuisca in buona parte a dare uguali possibilità a tutti, tenendo conto degli stili di apprendimento differenti di cui ogni bambino è “portatore”.

Nella mia classe

Sin dal primo anno i bambini hanno avuto modo di usufruire della LIM in aula, strumento che, a mio parere, a tutt’oggi resta fondamentale: dapprima ha accompagnato la classe in giochi interattivi che rinforzassero gli argomenti studiati, tra questi programmi di disegno open source che i bambini utilizzavano durante le ricreazioni; pian piano abbiamo iniziato a costruire tutti insieme prodotti digitali integrati da lavori manuali.

In terza abbiamo realizzato una presentazioneL’evoluzione dell’uomo: dalle origini all’Homo Sapiens” in Prezi sul lavoro svolto durante tutto l’anno sulla Preistoria: in essa sono confluiti disegni realizzati a mano dai bambini, sintesi del libro di testo, foto scattate da noi durante la visita al museo, immagini, informazioni, musiche, link a visite virtuali a siti archeologici importanti e troppo distanti da noi per poterli visitare di persona. Qui un mio articolo su Education 2.0 col racconto del lavoro svolto. L’anno successivo i bambini hanno giustamente sentito l’esigenza e il desiderio di realizzare lavori personali e personalizzati: da qui la proposta nata dalla collaborazione con le famiglie di portare a scuola i propri dispositivi e quindi dare inizio alla nostra esperienza BYOD e all’uso degli account personali dei bambini creati nell’ambito delle Google Apps for Education.

Provviste prima del letargo

“Provviste prima del letargo” è un e-book (che è possibile scaricare qui) nato dal lavoro multidisciplinare che, iniziando in ottobre 2013, ha visto la luce in giugno 2014, percorrendo l’intero anno scolastico. In ottobre e novembre per il programma di educazione all’immagine la classe ha realizzato due differenti lavori: il primo ha previsto la raccolta delle ultime foglie e la loro rivisitazione sotto forma di animali; ogni bimbo ha così potuto dare vita alla sua creatività dando una nuova veste alle foglie raccolte, che sono rinate come animali di ogni specie. Il secondo lavoro, sempre ispirato all’autunno, ha visto la decorazione di alcuni ricci con forchetta e inchiostro nero: partendo da ricci prestampati, i bimbi hanno realizzato gli aculei attraverso il “graffio” della forchetta precedentemente intinta nell’inchiostro nero, poi hanno colorato il resto a piacere. Le foto qui sopra illustrano questa attività.

Una schermata tratta dall'eBook realizzato

Una schermata tratta dall’eBook realizzato

Dai personaggi realizzati con le diverse tecniche, è iniziato il lavoro di lingua italiana con la collega Donatella Margarito. Dal mese di Febbraio la classe si è impegnata nella costruzione di questo racconto, che pian piano sarebbe diventato un e-book, raccogliendo in un primo momento delle idee di svolgimento in base all’elenco dei personaggi a disposizione. Dopo la selezione delle idee più adatte per l’ambiente e per i personaggi, i bimbi si sono divisi in gruppi dedicandosi ognuno ad una parte: INIZIO – PRIMO SVOLGIMENTO  – SECONDO SVOLGIMENTO – FINE. In un secondo momento la classe si è impegnata nella correzione collettiva e nella costruzione di nessi logici tra le quattro parti, arrivando quindi al racconto finale.

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Il lavoro è stato realizzato in condivisione su un file di Google Drive che ha permesso di scrivere il racconto in maniera collaborativa e istantaneamente condivisa con la classe e le insegnanti. Successivamente, nell’ambito della pratica BYOD (Bring Your Own Device), i bambini, usando i loro dispositivi portati da casa, hanno ricercato le immagini degli sfondi adeguati da utilizzare nelle diverse pagine dell’ebook. Si è scelto di svolgere una ricerca avanzata in cui il motore di ricerca ci restituisse solo immagini riutilizzabili ed eventualmente modificabili, non commerciali e libere da copyright, curando così anche la parte relativa all’educazione alla cittadinanza digitale. Ogni bimbo ha potuto interamente curare una pagina scegliendo innanzitutto il colore di sfondo, che fosse naturalmente adatto al contesto, inserendo poi l’immagine di sfondo tra quelle ricercate e salvate, insieme ai personaggi protagonisti di quel frammento di storia, infine scrivendo il testo e registrando la lettura con la propria voce.

Con quest’ultima aggiunta si è scelto di rendere condivisibile il racconto anche con bambini e adulti che per diversi motivi non fossero in grado di leggere e/o avessero difficoltà nella lettura: in classe ci sono bambini con problemi di apprendimento che sono stati felici di realizzare un e-book che va incontro a tutte quelle persone che si trovano nella loro stessa situazione.

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Da sempre in classe si privilegia l’ascolto in molteplici modi: dalla musica classica a basso volume che fa da sottofondo ai momenti di maggiore impegno, alla lettura da parte dell’insegnante anche per non creare imbarazzo ai bambini con difficoltà linguistiche; tutti poi adorano ascoltare racconti letti dalla maestra, si sentono in qualche modo coccolati e tutelati ed è probabilmente da questo senso di protezione e riguardo che è nata l’idea di dare la stessa possibilità a coloro che si sarebbero trovati a visualizzare il nostro e-book. Come dicevo prima, nella nostra classe ognuno può trovare il suo spazio, ognuno è bravo a fare qualcosa e viene apprezzato nelle sue capacità, ed è con questo stesso intento che cerchiamo di sfruttare al meglio i diversi canali di comunicazione. L’e-book nato da questo lavoro è stato realizzato con l’app “Book Creator” nella sua versione gratuita per iPad.

In questo lavoro confluisce lo sviluppo di numerose competenze: la produzione di testi scritti coesi e coerenti per l’elaborazione creativa con l’uso di linguaggi, tecniche e materiali diversi seguendo un ordine temporale; la rielaborazione, ricombinazione e modifica creativa di disegni e immagini; la lettura espressiva finalizzata alla produzione di immagini; il rispetto delle regole di cittadinanza, anche digitale, attraverso la verifica e la citazione delle fonti utilizzate; l’uso, per quanto possibile, di risorse gratuite; e infine, last but not least, l’impegno personale e la solidarietà sociale con l’apertura verso persone con disabilità.

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Come si legge le abilità di base non sono scomparse, bensì sono state rinforzate e ampliate attraverso l’uso della tecnologia. Per realizzare tutto ciò sono stati indispensabili il lavoro di gruppo tra gli alunni e quello di team tra le docenti, il “fare rete”, l’applicazione di una metodologia non rigida, ma aperta ai diversi aspetti che man mano si sono presentati durante lo svolgimento del lavoro: non c’erano più la maestra di italiano e quella di informatica e di educazione all’immagine, ma si lavorava in maniera collaborativa e senza vincoli dettati da una scansione rigida delle ore. Anche il setting d’aula è stato funzionale al lavoro di squadra, per cui i banchi sono stati assemblati ad isole e i bambini sono stati liberi di muoversi durante le attività per poter collaborare. Sdoganato quindi il divieto di copiare, permesse le “sbirciatine”. Del resto è dalla collaborazione che le idee si ingrandiscono e si trasformano, diventando migliori e più belle. Se ne sconsiglia vivamente l’uso a docenti unici con desiderio di avere una classe silenziosa!

 

 

4 commenti su “Manipolazione + tecnologia, un’esperienza didattica

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  4. 1
    28 aprile 2020

    “Sometimes it’s so easy, you don’t play two games, you get frustrated and upset an.

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